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Ultras

Dopo vent’anni passati tra gradinate, diffide e scontri, Sandro “il Mohicano” ha lasciato il gruppo storico dei tifosi del Napoli, gli Apache. Non per scelta, ma perché il calcio che conosceva non esiste più: troppe telecamere, troppi divieti, troppa ipocrisia. Vive di lavoretti e passa le serate in un bar di periferia, osservando i nuovi ragazzi che parlano di “onore” e “rispetto” senza sapere davvero cosa significhi.

Nel frattempo, un nuovo gruppo ultra nasce dalle ceneri degli Apache: i Figli del Vesuvio, capeggiati dal carismatico ma impulsivo Niko, un giovane che idolatra il passato ma non ne capisce i limiti. Tra loro c’è Angelo, fratello minore di un vecchio compagno di Sandro morto anni prima negli scontri. Angelo sogna di diventare qualcuno nel gruppo, ma in lui convivono rabbia e fragilità.

Un giorno, Sandro incontra Terry, un’infermiera che lavora in un centro di recupero per tossicodipendenti. È una donna forte, con un figlio adolescente che tifa Napoli ma odia la violenza. Tra Sandro e Terry nasce qualcosa di sincero, ma il passato di lui pesa come un macigno: la città lo riconosce, lo rispetta, ma non lo perdona.

Quando Niko decide di organizzare un “ritorno alle origini” — una trasferta proibita a Torino per “difendere l’onore del sud” — Sandro prova a fermarlo. Ma i Figli del Vesuvio non ascoltano i vecchi. La partita si trasforma in una notte di caos: auto incendiate, fughe, sirene, tradimenti.

Angelo si ritrova in mezzo al disastro e chiama Sandro, l’unico adulto di cui si fida. L’uomo accorre, ma la situazione precipita: nello scontro finale tra ultras e polizia, Sandro riesce a salvare Angelo e Terry (arrivata a cercarli), ma rimane gravemente ferito.

Al suo funerale, tra le bandiere bruciate e le lacrime, Niko pronuncia poche parole:

“Credevamo di combattere per il nome di una città, ma stavamo solo scappando da noi stessi.”

Mesi dopo, Angelo appende in camera una vecchia foto degli Apache. Accanto, una nuova bandiera, bianca e azzurra, senza simboli: solo una scritta, “Rispetto”.

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